@MandiViviBasket: Max Bordi, un esempio per tutti!
06/01/2017Massimiliano Bordi è arrivato a Vivi Basket da piccolo ed è parte del nucleo storico della squadra. In questi anni, con una costanza ed umiltà grandissima, è migliorato tantissimo diventando un punto di riferimento della squadra.
Come descrivi la stagione appena conclusa?
Per me questo è il risultato di tre anni di lavoro che abbiamo fatto con lo stesso gruppo, con la maggior parte dei compagni di squadra siamo insieme da tanto tempo. Io sono in questa squadra da dieci anni e con molti ci conosciamo fin da piccoli, il merito di questo risultato è nella compattezza di squadra, merito di tutti quanti, di chi sta da più anni e chi sta da meno tempo.
Per dimostrare quanto valiamo, ora dobbiamo dimostrare di fare ancora meglio, non ci dobbiamo porre limiti.
Secondo te cos’è che trasforma una squadra forte in una squadra eccezionale?
La squadra forte può essere una squadra con molti ragazzi di talento, eccezionale è una squadra che sa giocare assieme, una squadra vera, che riesce a condividere tutto, dentro e fuori dal campo. Quest’anno abbiamo perso poco, ma dopo quella sconfitta eravamo uniti più che mai.
Qual è la cosa più importante che un allenatore ti abbia mai detto?
Per me la cosa più importante è che ti dia fiducia. Darti fiducia non vuol dire giocare cinque minuti o tutta la partita, è entrare in campo e avere consapevolezza di quello che si sa fare, essere utile alla squadra. Quest’anno con Alfredo la fiducia è andata ad aumentare sempre di più, oggi abbiamo un rapporto eccezionale.
Cosa rende speciale un giocatore?
Soprattutto deve essere umile, deve riuscire a mettere la squadra davanti al proprio risultato, davanti a un tabellino o un punto in più e essere sempre dalla parte dei compagni soprattutto. Se sei un giocatore così forte, devi essere un riferimento, si deve mostrare tale verso i compagni e trasmettere fiducia.
Quali sono i tuoi modelli di riferimento, nella vita e nello sport?
Ce ne sono vari, dal punto di vista delle persone che mi sono state vicino, a parte ovviamente i miei genitori, c’è stato il papà di Antonio Gallo, Gianfranco, che mi ha fatto capire che è importante lavorare bene e con umiltà. Nel basket seguo molto Lebron James, lo guardo, è bello vedere come un giocatore così forte riesca a coinvolgere i compagni.
Francesca Amendola