Coach on the road: Aldo Russo
12/14/2015Aldo Russo è uno dei coach storici Vivi Basket, con noi dal 2006, ha lavorato con tutti da assistente costruendo nel contempo gruppi importanti. Con una laurea in tasca, quest’anno è alla seconda esperienza da capo allenatore senior con Martina Franca.
…2006…
dopo un’estate burrascosa e la chiusura del rapporto con la società in cui ero cresciuto avevo perso entusiasmo.
Io che avevo cominciato a 15 anni ad allenare e che a 23 avevo scelto volontariamente di lasciare il giocato per allenare con Ciccio Ponticiello, ero lì in attesa di trovare qualcosa che riaccendesse la fiammella. Io… che vivevo di passione, la stessa che tutt’oggi mi anima nel costruire il sogno di diventare un allenatore professionista…
Era l’anno in cui avevo terminato il corso da Allenatore di Base, con formatore l’amico Alfredo Lamberti, poi divenuto anche compagno di avventure del corso Allenatore Nazionale. In quel periodo il supporto di amici come Alessandro Stendardo e Ciccio e lo stesso Alfredo fu importante. E poi, quando meno te l’aspetti, improvvisa, arriva una telefonata di agosto da un “certo” Roberto di Lorenzo, che conoscevo solo di fama prima che poi diventasse il mio Maestro. E per prima cosa mi chiese: “studi? Hai voglia di laurearti? …perché la prima cosa da fare è lo studio e col basket non si campa…”
Scatta la scintilla! Uno così diretto che mi mette dinanzi al senso di realtà, ma non mi vieta la possibilità di crescere ed anzi mi garantisce la formazione, valore per cui gliene sarò grato per tutta la vita… dovevo seguirlo!
Da allora ho coltivato il senso di ESSERE allenatore, persona prima che un tecnico.
Anni di formazione intensa ma anche molto dura, il contatto col “modello” e la richiesta di mettersi in crisi, “di accartocciare le cose buone” e attivarsi a ricostruirle meglio ancora. Una formazione che mi ha accompagnato nella crescita per provare ad essere migliore e per far divenire migliori quei tantissimi ragazzi a cui sono legatissimo.
La mia prima squadra nei primi 2 anni al Vivi Basket/Eldo Napoli fu la selezione dei ’91 (finali nazionali e tantissime esperienze in giro per l’Italia), con tanti ragazzi da tutta la provincia in un’unica squadra, come non si vedeva da tempo a Napoli. Lì un’altra figura fondamentale: persona vera come poche, Giacomo Leonetti, grandissimo formatore ed esempio di costanza lavorativa. Era l’estensione naturale di RdL in campo…
Fortuna nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto?? Se pure così fosse, io non ho mai lasciato al caso nulla, perché solo di casualità non si costruisce niente e cerco di dare sempre il massimo!
7 anni tutti importantissimi vissuti tra PalaBarbuto e Polifunzionale, di entusiasmo di vittorie, ma anche di sconfitte amarissime… perché in tutto questo dal fallimento della “S.S. Basket Napoli” siamo divenuti “solo” Vivi Basket Napoli.
Ma è quel “solo” a far la differenza per quello che ha significato e rappresentato per tutti noi; la tenacia e la voglia di credere nella costruzione del Progetto: Tonia Bonacci divenuta punto cardine per un team che aveva una forza incredibile, quella di essere un gruppo talmente coeso e talmente in sintonia da sorreggere l’altro, esattamente come volevamo che fossero le nostre squadre, come Roberto ci guidava nel Saper Insegnare.
Seppur in evidentissime difficoltà avevamo ancora più voglia e desiderio di accrescere le nostre competenze.
Tutti i miei amici hanno condiviso le stesse emozioni e gli stessi sacrifici: il “rosso”, Alessandrino, Drago, CiccioGuida, Cava, Mario, Edo, Walter, Roby Galdiero, Campaiola e i dirigenti che ci hanno seguito: Pietro ma anche Paolo Guerra, ed i genitori che sono divenuti parte integrante e fondamentale di ViviBasket, che abbraccia tutti e si fonda sul senso di appartenenza e di formazione continua.
..penso ai Master: credo che abbiano dato a tutti noi quel quid in più in termini di maturazione professionale.
Nando Del Prete, Tommaso Biccardi, e la stessa Tonia a farci riflettere “duramente” sul nostro essere coach integrati, insieme ad allenatori veri quali Andrea Capobianco, Giacomo e Roberto stessi.
Ripensandoci, un vero laboratorio dal quale sono usciti allenatori oggi professionisti ed altri che continuano ad allenare benissimo pur rimanendo “a casa” e non “on the road” come me e qualcuno di noi…
Cosa caratterizza la Famiglia Vivibasket?
Il senso di Responsabilità, vivo, imprescindibile, che permea ogni insegnamento: essere in grado di fare e scegliere cosa è meglio, sognando di poter diventare il massimo possibile, ma mantenendo i piedi per terra, ed avendo coerenza con quello che siamo. Non è facile, è ancora oggi una strada dura, di accettazione dei limiti e valorizzazione dei propri punti di forza, ma che gioia vedere la crescita degli allenatori e dei giocatori, alcuni dei quali mi ritrovo oggi ad allenare o ad affrontare!
Ed è su queste basi che decisi nel 2012 di provare l’esperienza da professionista, in una città che trasuda basket, nella Viola Reggio Calabria, per 2 anni importantissimi di assistentato, nei quali mi sono confrontato con una “filosofia di pensiero” diversa dalla mia. Ma la capacità di allargare la propria visione ed il rispetto del ruolo che avevo imparato mi hanno dato la possibilità di continuare a essere me stesso, coerente ma flessibile e adattato al contesto.
Poi l’arrivo di Ciccio Ponticiello in corsa…(tutto torna), mi catapulta nel “dottorato”: sì perché Ciccio lavora sullo stesso modello di pallacanestro integrata ed io ho avuto la fortuna di poterlo vedere applicato ad un livello tutto nuovo per me: i senior.
Stessa idea concettuale, ma una richiesta di essere più attenti e competenti, soprattutto nelle relazioni: persone più adulte, pressioni, responsabilità: continua formazione.
Mantengo lo stesso spirito anche adesso mentre scrivo da casa qui a Martina Franca…
Ormai sono al secondo anno qui in Puglia, da capo allenatore di una senior in Serie B e la prima domanda che mi sono fatto arrivando l’anno scorso è stata:
“Aldo, cosa hai portato nella valigia?”
Umiltà, costanza nel lavoro, passione, entusiasmo, responsabilità, competenze e piedi per terra: ciò che ti serve a reggere pesi maggiori ed anche paure.
Nel mio lavoro provo a riportare gli stessi concetti maturati negli anni applicandoli “in grande” nel tentativo di trovare sempre una “chiave” con ogni giocatore e non perdere mai fiducia, anche quando le cose vanno malissimo.
…continuare a credere in ciò che si fa, e mettercela tutta.
Magari fra qualche anno non avrò una panchina o farò altro – questo fa parte della consapevolezza che bisogna avere nella nostra vita e nel nostro lavoro – ma mi metterò sempre in gioco: un dovere per ognuno di noi, specie nel nostro mondo.
E’ ciò che voglio dire a tutti quelli di VIVI BASKET di ieri, oggi e del futuro! Fatevi trasportare dalle emozioni, sorridete per questo “gioco”, ma pretendete sempre il massimo da voi stessi, per voi stessi e per i vostri compagni di viaggio, avversari, dirigenti, allenatori o genitori.
Da “head” ho imparato che oltre alla tecnica e alla teoria, è importante avere senso pratico. E che il saper motivare, conoscere le emozioni del gruppo e dei propri giocatori, aiutarli a superare i loro limiti ed essere assolutamente convinti di ciò che si fa. Come allenatori siamo guida e “faro” per chi abbiamo scelto di allenare, non possiamo tradirli!
Cercate sempre il miglioramento attraverso l’incontro e lo scontro, siate sinceri e veri sempre, formatevi come UOMINI PRIMA e giocatori/allenatori/dirigenti poi… questo non ci farà mai perdere l’appartenenza di essere un “VIVIBASKET!….
….la migliore palestra di vita per un coach.
Il mio cuore è lì e lo sarà sempre!!
Coach Aldo Russo