Delle selezioni, del piacere di giocare, del rubare i sogni ai ragazzi
04/08/2017Passare dalla felicità per la vittoria a Latina dell’under 18 all’amarezza per la follia di chi non capisce che a 13/14 anni i ragazzi devono essere lasciati crescere nella gioia e nel dolore, nel rispetto dei ruoli.
Cosa dico? Stasera sono state comunicate le scelte di Alfredo Lamberti per le squadre che parteciperanno al Trofeo delle Regioni. Come sempre si è scatenato il pandemonio, sul web accuse che andrebbero, a mio modo di vedere, immediatamente spente a livello ufficiale, io stesso sono amareggiato per ciò che ho dovuto sentirmi dire nella mia società. Si proprio io che ho due ragazzi in squadra, perché c’è sempre qualcuno che non condivide.
La cultura degli alibi
Ho parlato con i nostri ragazzi, alla fine dell’allenamento, lo avevo già fatto nelle settimane scorse, spiegando loro che è una bella opportunità ma che un numero infinito di giocatori di livello assoluto non ha mai partecipato al TDR, chiedete a Poeta, Basile e Soragna! Ma soprattutto che chiunque dirà loro che le scelte nascono da oscuri disegni sta uccidendo i loro sogni. Io non conosco, nei miei 50 anni di pallacanestro, un solo giocatore che non abbia raggiunto i suoi obiettivi perché qualcuno glielo ha impedito. Anche io ho lasciato fuori qualche giocatore dalle mie nazionali, il giorno prima di partire per gli Europei, che poi ha fatto più strada di chi avevo convocato, ma sempre convinto delle mie scelte.
Ho sempre insegnato che conta ciò che si fa in palestra, giorno dopo giorno, quale che sia la palestra, grande o piccola che sia, è falso ed ipocrita invocare disegni oscuri dietro le scelte fatte..
In una selezione, nazionale o regionale, è facile scegliere i 5/6 giocatori su cui tutti sono d’accordo ma poi è naturale che chi è deputato a selezionare (… lo dice la parola stessa) abbia le sue idee! Se poi parliamo di bambini è ancora più evidente.
Lo sto dicendo da tempo, il TDR, per me, a questa età non ha senso, soprattutto per chi circonda i ragazzi, loro bene o male, se lasciati tranquilli, capisconono! Ma poi si hanno reazioni isteriche che, ben più delle scelte, condizionano i ragazzi, allora la frittata è fatta!
Facciamoli giocare, soffrire, gioire ma soprattutto lasciamoli crescere sereni!