Vivi Basket: prendere coscienza di ciò che facciamo
03/29/2020Giovedì, in tarda serata, è stato pubblicato il comunicato
della FIP con la sospensione definitiva dell’attività giovanile e
dopo poco sono arrivate le prime reazioni dei ragazzi sui social.
Da giorni alleniamo i ragazzi più grandi, sostenuti da Federico Grassi,
presidente del Napoli Basket, capofila del Progetto Paideia, che già pensa al
futuro, e da lunedì si inizierà a lavorare anche con l’under 16 Regionale,
l’under 15 Eccellenza e l’Under 14 della Napoli Basket Academy.
Ma noi ci siamo chiesti come affrontare con loro, che si stanno allenando da
tre settimane, tutti i giorni, collegati con Skype e Zoom.us, la nuova
situazione.
Ne ho parlato con Tonia Bonacci, da sempre al nostro fianco, ed
abbiamo concordato che fosse necessario parlarne chiaramente.
Dopo una primo incontro dello staff tecnico in cui abbiamo parlato tra di noi
proprio per avere un a linea comune di opinioni e vissuti abbiamo organizzato
tre diverse riunioni su Zoom.us.
Era fondamentale dare un nome ai vissuti emotivi dei ragazzi, cosa provassero e
cosa li facesse provare questa emozione.
In ogni riunione con le singole squadre abbiamo fatto si che ognuno esprimesse
il proprio pensiero, le proprie emozioni.
Abbiamo poi contestualizzato la decisione, spiegando che era “una
decisione che fa male ma utile e necessaria in questo momento.“
“È il concetto di collaborazione: un sacrificio personale per il bene
della comunità. Stiamo facendo la nostra parte.”
Alfredo Lamberti ha poi riportato i ragazzi sui concetti che dal 26 agosto,
quando abbiamo iniziato, ci accompagnano.
“Noi vogliamo prenderci cura di voi, giornalmente fino alla fine della
stagione, in ogni singolo allenamento, le partite saranno una verifica, ma il
nostro obiettivo resta la vostra crescita personale come uomini, atleti e
giocatori di basket.”
La maggioranza dei ragazzi si aspettava questa conclusione, i più grandi che
vedono finire l’ultimo anno giovanile sono forse i più dispiaciuti.
Ma Alfredo ha sostenuto l’importanza di ciò che stiamo facendo giornalmente,
dalla loro vita che li vede impegnati ad allenarsi, a studiare, in modo diverso
ma molto responsabile. Abbiamo una presenza che sfiora il 100% agli allenamenti
quotidiani, solo domenica non ci si allena.
Abbiamo provato a dare un modo concreto di andare avanti, lavoreremo alternando
il lavoro fisico al lavoro tecnico, condizionato a ciò che si può fare nelle
diverse condizioni individuali, cercheremo ogni giorno di variare e di trovare
esercitazioni differenti che li mantenga sempre concentrati.
In questo momento è inutile parlare di quando e come si inizierà, anzi una
delle loro preoccupazioni nasce proprio dalle mille voci su formule e modalità
dei campionati, abbiamo sottolineato che è inutile correre dietro ai si dice,
quando ci sarà ufficialità ne parleremo!
Un po’ tutti hanno sottolineato come sia per loro importante vedersi e sentirsi
giornalmente durante gli allenamenti sul web, noi abbiamo insistito perchè
tutto ciò si intensifichi anche al di fuori di queste occasioni ed abbiamo
offerto la nostra disponibilità al colloquio.
Le riunioni le abbiamo fatte con i tre gruppi più grandi DNG, Under 18 Gold
(gruppo di soli 2003) e con la under 16 Eccellenza, abituati ad allenarsi
quotidianamente.
I risultati sono stati ottimi, i ragazzi si sono gradatamente aperti, hanno
parlato, provato a dare un nome alle loro emozioni, mostrando grande interesse
a continuare per farsi trovare pronti, migliorati, perchè una delle paure
esternate è stata proprio “ma quando riprenderò sarò ancora capace come
adesso?”, qualcun altro ha detto che “non vuole passare il suo tempo
sul divano, essere impegnato con il basket lo riporta alla sua vita quotidiana
prima…”.
Soprattutto nella DNG prevale la rabbia come prima emozione, per qualcosa che
finisce sul più bello e che forse non tornerà, ma poi si passa al razionale
all’importanza di doversi concentrare “sul reale, sulla vita…”.
Il gruppo 2003 vive con tristezza e un po’ di rabbia questo stop, essersi
impegnati per oltre 130 allenamenti in prospettiva del campionato, che li
vedeva in evidente miglioramento, oltre che per migliorare in vista della
prossima stagione, ma proprio questo li porta più rapidamente al volere
continuare per essere pronti quando riprenderemo.
Nei ragazzi dell’Under 16, il gruppo completamente nuovo e meno omogoneo,
prevale la tristezza, ma sentono molto il gruppo in questo momento, si proiettano
verso l’anno prossimo, hanno grande coscienza che era la decisione giusta,
tutti ne parlano prima di ogni altra cosa.
La risposta più bella è venuta dal rinnovato impegno che ognuno ha portato negli allenamenti successivi alle nostre riunioni.
Voglio concludere con le parole di Riccardo, un ragazzo speciale di Fano, grande tifoso di basket, che ha promosso una raccolta per aiutare l’ospedale di Fano: